CARISSIMI

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Sta per compiersi un anno dal nostro ultimo incontro e già abbiamo l'animo pieno di gioia perché tra poco ci ritroveremo insieme a festeggiare la nostra grande Madre nel giorno della sua festa più bella, 8 dicembre, l'Immacolata Concezione. Quest'anno, rispondendo all'invito del Santuario durante i nostri pellegrinaggi abbiamo meditato e cantato il Magnificat sbocciato dal cuore di Maria per le grandi cose operate dal Signore in ognuno di noi e in ringraziamento per l'anno del Giubileo concluso. Ma all'inizio di questo nuovo millennio il Papa ci invita alla speranza e ci spinge a “prendere il largo” per un nuovo impegno di testimonianza cristiana. Ancora nella sua lettera il Papa ci sollecita a contemplare il volto di Gesù che noi sappiamo avere gli stessi lineamenti di Maria, per imprimerlo sul nostro volto così da rendere credibile la nostra fede. Contemplare il volto di Cristo vuol dire cercarlo soprattutto nella S. Scrittura. Occorre allora che l'ascolto della Parola diventi incontro vitale che interpella, orienta e plasma la nostra vita. Quante volte durante i nostri incontri vi ho invitato e non mi stancherò mai di invitarvi a non far passare una sola giornata senza esservi nutriti di questa Parola, perché se la nostra fede non riceve la linfa vitale dalla Parola di Dio, si affievolisce e muore. È necessario ripartire da Cristo, dice il Papa, per un rinnovato slancio nella vita cristiana. Ma che cosa dobbiamo fare?
In primo luogo tendere alla santità alla quale siamo tutti chiamati in forza del battesimo. Imparare la preghiera personale e comunitaria apprendendo quest'arte dalle labbra stesse del Maestro divino. Riscoprire l'Eucarestia domenicale, giorno del Signore risorto, vera Pasqua della settimana. La partecipazione all'Eucarestia deve essere per ognuno di noi il cuore della domenica, un impegno irrinunciabile da vivere in modo consapevole e coerente. Raccogliendoci settimanalmente come famiglia di Dio intorno alla mensa della Parola e del Pane della vita, l'Eucarestia è l'antidoto naturale alla dispersione ed è il luogo privilegiato dove la comunione è annunciata e coltivata.
Se abbiamo veramente contemplato il volto di Cristo e ci siamo messi sulla sua barca per “prendere il largo” non possiamo che ispirarci al comandamento nuovo che lui ci ha dato: “Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv. 13,34). Dobbiamo saperlo riconoscere in tutti i fratelli ma soprattutto in coloro con i quali egli stesso ha voluto identificarsi: poveri, ammalati, handicappati, abbandonati, soli, stranieri, emarginati e che Maria a Lourdes ci ha insegnato ad amare in modo particolare. La grande vetrata che inaugureremo e alla quale avete generosamente contribuito sia l'espressione del nostro amore verso la Vergine di Lourdes e ci ricordi di mettere in pratica quello che diceva S. Bernadette: “non vivrò un giorno senza amore”. Vi abbraccio tutti e approfitto per augurarvi assieme ai vostri cari un BUON NATALE.

Luciano

 

 

 

 

 

 

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